Rete di sostegno per pomodori.
Una buona coltivazione di solanacee richiede un sistema di tutoraggio HORTOMALLAS®, che consiste in una rete di sostegno per pomodori e di una serie di pali piantati ogni 3-4 metri (o a piú distanza utilizzando un buon cavo tensore e di ancoraggio). Nel caso delle solanacee si consiglia di usare una doppia rete come sistema di tutoraggio poiché i rami possono diventare molto pesanti. Mentre le cucurbitacee hanno bisogno di essere guidate, i pomodori si appoggiano passivamente sopra il filo orizzontale della rete di sostegno. Questo giá elimina la necessitá di mano d’opera perché é la pianta stessa che cerca appoggio. Evitando inoltre di essere manipolata, si riduce considerevolmente la trasmissione di virosi per contatto. Sia in serra, sia in struttura con reti ombreggianti o in campo aperto, il pomodoro ha bisogno di una buona rete di sostegno per pomodori essendo una pianta che si piega sotto il peso dei suoi frutti e se questi arrivano contatto col, si macchiano e perdono il loro valore commerciale. Inoltre la pianta di pomodoro richiede una forma artificiale di supporto per poter rimanere diritta e permettere di camminare tra i solchi, senza che si stressi per il contatto e sfregamento continuo dei lavoratori. Lo stress meccanico come si sa riduce la produttivitá delle piante da un 8 a un 10%. Il contatto meccanico con le piante da parte dei lavoratori é anche un veicolo di trasmissione delle malattie. Cosí implementare un sistema di tutoraggio con rete di sostegno per pomodori HORTOMALLAS® riduce la necessitá di guidare lepiante in forma manuale.

“La rete plastica si puó utilizzare per facilitare il tutoraggio verticale nel caso di pomodoro, cetriolo, peperone, melone, anguria e zucca; con i vantaggi della sua istallazione veloce e facile; inoltre si puó riutilizzare. Quando si utilizza un sistema di tutoraggio con reti, queste si collocano verticalmente vicino ai filari delle piante, fissate nella parte superiore ai fili della rete, e per la parte inferiore si colloca un altro filo di ferro o rafia dove si lega la rete” (Gómez-Guillamón et al., 1997; FAO, 2002; Aguado et al., 2008)