Perché è così importante utilizzare tutori per alcuni tipi di piante?
Perché aumentano la resa, riducono i costi e migliorano la fitosanità.
Le colture supportate da reti in campo aperto e in serra sono diventate una pratica fondamentale. Colture come cetriolo, zucchina, melanzana, fagiolo, melone, zucca, senza tutori crescono a terra pertanto fiori e frutti sono a contatto diretto con il terreno (vedi immagine 1). Tuttavia, nelle colture intensive, dove si richiede di ottenere la maggior quantità e la migliore qualità dei raccolti, è stato necessario applicare una forma di supporto per le colture evitando così che i frutti crescano al suolo.

Le piante di pomodoro ottengono un migliore appoggio quando l’impianto consta di due pareti di reti

Il tutore è uno strumento che viene utilizzato per dare fermezza allo stelo, permettendo alla pianta di svilupparsi correttamente, e di conseguenza, di produrre di più

Le piante di melone diventano più vigorose quando possono appoggiarsi a una rete a spalliera
Tutori per migliorare la quantità e la qualità del raccolto
Quando si fornisce alle colture un sostegno, si evita che la pianta si accasci sul terreno. Grazie a ciò si previene il danneggiamento di steli, foglie e fiori causato dal calpestio degli operai. Tuttavia, non è l’unico vantaggio che si può ottenere da un sistema di appoggio colturale. Infatti impedisce anche che le foglie e i fiori siano in costante contatto con il terreno umido, prevenendo la formazione di funghi e batteri che influenzano negativamente sulla produzione. Consente anche una migliore aerazione e una migliore esposizione delle foglie al sole.

Le forti piogge fuori stagione causano danni agli agricoltori che coltivano in modo tradizionale.
Esistono diversi materiali e metodologie per sorreggere le piante: pali di legno, pali di metallo, rafia di polipropilene, filo metallico, reti di metallo, reti di polipropilene, tra gli altri. Alcuni metodi di tutoraggio sono: legare la pianta a pali di legno o di metallo. Un altro è fare con le bacchette una sorta di “V invertita” con unione nella parte superiore a un’altra “V invertita” (è nota come forma a cappella). D’altra parte, ci sono le reti a traliccio come il tipo HORTOMALLAS® che è pratico, resistente e facile da installare, e che riduce i costi di manodopera, a favore di uno degli aspetti più importanti per l’agricoltore, la sua economia.

In serra la rete è installata sia in verticale sia in orizzontale consentendo un miglior sviluppo della pianta, aumentando l’aerazione, l’esposizione al sole e diminuendo l’incidenza delle micosi.
Indipendentemente dal metodo o dai materiali utilizzati, è di vitale importanza rendersi conto che la coltivazione di colture con tutori non è una pratica esclusiva delle grandi aziende produttrici di ortaggi. Al contrario, anche i produttori di piccole e medie dimensioni ne possono beneficiare in quanto possono ottimizzare lo spazio utilizzato e consentire un migliore sviluppo di piante e frutti. E questo a sua volta comporterà un reddito maggiore per l’agricoltore, dandogli l’opportunità di continuare a crescere come produttore
Biol. ENRIQUE CHAVARIN.
Perché aumentano la resa, riducono i costi e migliorano la fitosanità.
Le colture supportate da reti in campo aperto e in serra sono diventate una pratica fondamentale. Colture come cetriolo, zucchina, melanzana, fagiolo, melone, zucca, senza tutori crescono a terra pertanto fiori e frutti sono a contatto diretto con il terreno (vedi immagine 1). Tuttavia, nelle colture intensive, dove si richiede di ottenere la maggior quantità e la migliore qualità dei raccolti, è stato necessario applicare una forma di supporto per le colture evitando così che i frutti crescano al suolo.

Le piante di pomodoro ottengono un migliore appoggio quando l’impianto consta di due pareti di reti

Il tutore è uno strumento che viene utilizzato per dare fermezza allo stelo, permettendo alla pianta di svilupparsi correttamente, e di conseguenza, di produrre di più

Le piante di melone diventano più vigorose quando possono appoggiarsi a una rete a spalliera
Tutori per migliorare la quantità e la qualità del raccolto
Quando si fornisce alle colture un sostegno, si evita che la pianta si accasci sul terreno. Grazie a ciò si previene il danneggiamento di steli, foglie e fiori causato dal calpestio degli operai. Tuttavia, non è l’unico vantaggio che si può ottenere da un sistema di appoggio colturale. Infatti impedisce anche che le foglie e i fiori siano in costante contatto con il terreno umido, prevenendo la formazione di funghi e batteri che influenzano negativamente sulla produzione. Consente anche una migliore aerazione e una migliore esposizione delle foglie al sole.

Le forti piogge fuori stagione causano danni agli agricoltori che coltivano in modo tradizionale.
Esistono diversi materiali e metodologie per sorreggere le piante: pali di legno, pali di metallo, rafia di polipropilene, filo metallico, reti di metallo, reti di polipropilene, tra gli altri. Alcuni metodi di tutoraggio sono: legare la pianta a pali di legno o di metallo. Un altro è fare con le bacchette una sorta di “V invertita” con unione nella parte superiore a un’altra “V invertita” (è nota come forma a cappella). D’altra parte, ci sono le reti a traliccio come il tipo HORTOMALLAS® che è pratico, resistente e facile da installare, e che riduce i costi di manodopera, a favore di uno degli aspetti più importanti per l’agricoltore, la sua economia.

In serra la rete è installata sia in verticale sia in orizzontale consentendo un miglior sviluppo della pianta, aumentando l’aerazione, l’esposizione al sole e diminuendo l’incidenza delle micosi.
Indipendentemente dal metodo o dai materiali utilizzati, è di vitale importanza rendersi conto che la coltivazione di colture con tutori non è una pratica esclusiva delle grandi aziende produttrici di ortaggi. Al contrario, anche i produttori di piccole e medie dimensioni ne possono beneficiare in quanto possono ottimizzare lo spazio utilizzato e consentire un migliore sviluppo di piante e frutti. E questo a sua volta comporterà un reddito maggiore per l’agricoltore, dandogli l’opportunità di continuare a crescere come produttore
Biol. ENRIQUE CHAVARIN.